Un tragico incidente sul lavoro ha scosso la comunità abruzzese il 4 febbraio 2023, quando un geometra di 63 anni, Giancarlo Ferretti, ha perso la vita in una cava di Navelli, nella provincia dell’Aquila. Questo evento drammatico ha evidenziato non solo le insidie legate a determinate professioni, ma anche l’urgenza di garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti.
Ferretti, residente a Montesilvano, in provincia di Pescara, era un tecnico professionista esperto, noto per il suo impegno e la sua dedizione al lavoro. Nella giornata fatale, era stato incaricato dalla ditta di Spoltore, specializzata nell’estrazione di materiali, di effettuare un rilievo volumetrico all’interno della cava di La Madonnella, nel comune di Navelli. Questo tipo di operazione è comune nell’industria estrattiva e richiede precisione e attenzione, oltre a una valutazione adeguata dei rischi.
Il tragico incidente è avvenuto intorno all’ora di pranzo, un momento in cui molte persone si trovano in pausa e potrebbero non essere consapevoli delle condizioni di lavoro di chi si trova in cantiere. Ferretti si era recato sul posto con un collega, rimasto a valle per fornire supporto durante le misurazioni. Mentre effettuava il rilievo, il geometra ha accidentalmente fatto cadere il suo tablet, un dispositivo fondamentale per il suo lavoro, che è scivolato lungo il versante irregolare della cava.
Nel tentativo di recuperarlo, Ferretti ha perso la presa e, purtroppo, è precipitato per circa 20 metri. Le prime ricostruzioni indicano che l’impatto è stato fatale, con Ferretti che potrebbe aver battuto la testa su un masso durante la caduta. Questi dettagli evidenziano l’importanza di attuare misure di sicurezza più efficaci in contesti di lavoro ad alto rischio.
Subito dopo l’incidente, sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Sulmona, insieme agli operatori del 118, ma per il geometra non c’è stata possibilità di salvezza. La salma è stata successivamente trasferita all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove verrà effettuata un’autopsia per determinare con esattezza le cause del decesso. La Procura della Repubblica dell’Aquila ha aperto un’indagine per omicidio colposo, cercando di chiarire le circostanze esatte dell’accaduto e di identificare eventuali responsabilità.
Gli inquirenti hanno escluso la necessità di sequestrare il cantiere, ritenendo che la responsabilità dell’incidente non fosse da attribuire alla ditta di Spoltore, che opera con regolari autorizzazioni e che, al momento dell’incidente, stava seguendo le procedure previste. Questa valutazione iniziale ha suscitato preoccupazione tra i lavoratori e le loro famiglie, sottolineando la necessità di una maggiore attenzione ai protocolli di sicurezza e alla formazione continua per prevenire incidenti simili in futuro.
Il sindaco di Navelli, Paolo Federico, ha espresso il suo profondo cordoglio per la tragedia. “Sono arrivato sul posto nel giro di cinque minuti – ha dichiarato all’Adnkronos – ma per il professionista non c’è stato nulla da fare. Ci stringiamo al dolore della famiglia in questo momento così drammatico.” Queste parole riflettono non solo il dolore della comunità, ma anche la fragilità della vita umana quando si è esposti a rischi lavorativi.
La morte di Giancarlo Ferretti ha riacceso il dibattito sulle condizioni di lavoro nel settore estrattivo e sull’importanza di implementare protocolli di sicurezza più rigorosi. Gli incidenti sul lavoro, purtroppo, continuano a rappresentare una realtà allarmante in Italia, dove ogni anno si registrano migliaia di infortuni, alcuni dei quali mortali. È fondamentale che le aziende, i sindacati e le istituzioni collaborino per creare un ambiente di lavoro più sicuro, affinché tragedie come quella di Ferretti non si ripetano.
Inoltre, è cruciale sensibilizzare i lavoratori riguardo ai rischi specifici legati alle loro mansioni e fornire formazione adeguata per affrontare situazioni di emergenza. La prevenzione deve diventare una priorità assoluta per tutti i settori, in particolare quelli ad alto rischio come l’industria estrattiva, dove le misure di sicurezza possono fare la differenza tra la vita e la morte.