Il 16 febbraio 2024 segna una data tragica per la città di Firenze e per le famiglie delle cinque vittime coinvolte nel crollo del cantiere della nuova Esselunga. A quasi un anno dall’incidente, la Procura di Firenze ha avviato un’inchiesta che ha portato all’iscrizione di tre persone nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo e disastro. Questa notizia ha suscitato un ampio dibattito pubblico, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione verso la sicurezza nei cantieri e le normative di sicurezza sul lavoro, un argomento di fondamentale importanza in Italia.
L’incidente e le vittime
Il crollo si è verificato durante una normale giornata di lavoro, quando una trave di 20 metri, parte della struttura in costruzione, è ceduta, travolgendo gli operai. Le vittime sono Luigi Coclite, un autotrasportatore di 60 anni, e quattro operai marocchini:
- Taoufik Haidar (43 anni)
- Mohamed El Ferhane (24 anni)
- Bouzekri Rahimi (56 anni)
- Mohamed Toukabri (54 anni), di origine tunisina
Tutti erano residenti in provincia di Brescia e Bergamo. Questo tragico evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nei cantieri e sulla corretta applicazione delle normative, in un paese dove gli incidenti sul lavoro rappresentano un problema serio.
Le indagini e i responsabili
Le indagini della Procura hanno portato a identificare i responsabili del progetto e della supervisione dei lavori. Tra gli indagati figurano:
- Marco Passaleva, ingegnere e direttore dei lavori strutturali
- Carlo Melchiorre, legato a Rdb.Ita spa, l’azienda coinvolta nella costruzione
- Alfondo D’Eugenio, responsabile dell’ufficio calcolo e della produzione della stessa azienda
L’ipotesi accusatoria si basa su evidenze di un errore di progettazione, in particolare riguardo alla trave TL309-2P. Le indagini hanno rivelato che i carichi che la trave doveva sostenere erano stati calcolati in modo errato, e la quantità di armatura in ferro utilizzata non era sufficiente a garantire la stabilità della struttura.
La risposta delle autorità e il dibattito sulla sicurezza
La Procura ha disposto il sequestro preventivo delle aziende di Rdb.Ita, situate ad Atri, per preservare le prove e garantire il corretto svolgimento delle indagini. Questo provvedimento sottolinea la gravità della situazione e la determinazione delle autorità nel fare chiarezza. In una nota ufficiale, gli inquirenti hanno dichiarato che “il crollo è da ascrivere a un errore di progettazione”, evidenziando la necessità di una revisione approfondita delle pratiche di sicurezza nei cantieri edili.
Questo incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza sul lavoro in Italia. Secondo i dati dell’INAIL, nel 2022 si sono registrati oltre 700 morti sul lavoro, un numero inaccettabile nonostante un calo rispetto agli anni precedenti. Il caso del cantiere Esselunga di Firenze evidenzia l’urgenza di interventi legislativi più incisivi e controlli più rigorosi per prevenire tragedie simili.
Le famiglie delle vittime hanno espresso il loro dolore e la loro rabbia, chiedendo giustizia e riforme nel sistema di sicurezza sul lavoro. La loro richiesta non riguarda solo un risarcimento, ma un cambiamento reale che possa garantire la vita degli operai e prevenire incidenti fatali.
In attesa di sviluppi nell’inchiesta, la comunità fiorentina e le famiglie delle vittime sperano in un cambiamento significativo nella gestione della sicurezza nei cantieri, affinché tragedie come quella del cantiere Esselunga non si ripetano mai più.