Claudio, un uomo originario di Treviso, ha compiuto un viaggio straordinario che molti considererebbero impossibile a una certa età. Oggi a 62 anni, racconta la sua storia di resilienza e rinnovamento, un racconto che è diventato fonte d’ispirazione per molti. La sua esperienza in Scozia, a Edimburgo, è un chiaro esempio di come non sia mai troppo tardi per ripartire e trovare una nuova strada.
Claudio ha deciso di condividere il suo percorso, partendo dalle difficoltà affrontate in Italia. Nel 2007, lavorava come libero professionista, ma la chiusura della ditta per cui operava ha segnato l’inizio di un periodo buio. La crisi economica del periodo non ha certo facilitato la sua ricerca di un nuovo impiego, e le opportunità che si presentavano erano solo lavori sottopagati. A peggiorare la situazione, il suo matrimonio è finito, portandolo a vivere momentaneamente da un amico, con poche prospettive per il futuro.
Dopo due anni di stenti, Claudio ha deciso di prendere in mano la sua vita e di trasferirsi all’estero. “Proviamo, che cos’ho da perdere?”, ha pensato, avendo già una certa padronanza dell’inglese. La sua prima idea era di andare a Londra, ma delle voci di amici lo hanno indotto a considerare Edimburgo, una città che stava diventando sempre più popolare tra i giovani professionisti. Il consiglio di un amico che si era trasferito lì un anno prima ha cambiato il suo destino.
Dopo aver inviato un curriculum, ha ricevuto risposta in tempi record: “Non come in Italia, dove invii mille domande e non ottieni risposta”, ha commentato. In pochi giorni, Claudio ha venduto la sua auto, ha comprato un biglietto aereo e ha messo piede a Edimburgo con 1750 euro in tasca. La sua avventura è iniziata.
La ricerca di un nuovo inizio
All’arrivo, è stato ospitato dall’amico, mentre cercava un alloggio e un lavoro. Dopo un colloquio non andato a buon fine, ha iniziato a distribuire curriculum in diversi negozi, fino a trovare lavoro come commesso in un negozio di abbigliamento. Purtroppo, il suo nuovo impiego è stato interrotto dalla pandemia di Covid-19 nel 2020, ma Claudio non si è lasciato abbattere. Si è reinventato, cercando opportunità nel settore dell’assistenza.
A 58 anni, ha affrontato un colloquio online, dove l’attenzione non era solo sulle sue competenze professionali, ma anche sulla sua personalità. Questo approccio non convenzionale ha portato Claudio a lavorare come Operatore socio-sanitario (OSS) in un centro per disabili. Con grande determinazione, ha ottenuto anche il diploma di support worker, un traguardo che in Italia sarebbe stato estremamente difficile da raggiungere. Oggi, dopo cinque anni di lavoro, è diventato manager della struttura, riuscendo a vivere dignitosamente e a sostenere la sua famiglia in Italia.
Una vita nuova a Edimburgo
Claudio è entusiasta della vita a Edimburgo. “I servizi pubblici funzionano perfettamente, e a 60 anni ti danno una tessera per viaggiare gratuitamente su tutti i bus della Scozia”, racconta con un sorriso. La gente è accogliente e non giudicante, creando un ambiente di apertura mentale che ha trovato molto liberatorio. Anche se molti potrebbero lamentarsi del clima, Claudio sottolinea che ci sono anche belle giornate e che la città è circondata da paesaggi mozzafiato, con colline e mare.
Tuttavia, non tutto è perfetto. Claudio confessa di non essere mai stato un grande amante dei pub e dello stile di vita scozzese, che vede molti locali affollati il sabato sera. Preferisce passare il tempo a casa, suonando il piano o esplorando le bellezze della Scozia. Nonostante la cucina scozzese non offra una grande varietà, lui riesce a trovare ingredienti per preparare piatti italiani, continuando a mantenere vive le sue tradizioni culinarie.
Riflessioni e insegnamenti
Quando gli si chiede se sente la mancanza dell’Italia, la risposta è un netto no. Claudio ricorda con frustrazione la burocrazia italiana e le difficoltà di ottenere permessi e documenti. In Scozia, ha trovato un sistema più snello e accessibile, che gli ha permesso di integrarsi senza troppi ostacoli. Certo, non ignora i problemi presenti, come il tasso di tossicodipendenza, ma sottolinea la sicurezza della città e il rispetto per le diversità.
Claudio riflette su come, sebbene fosse partito per necessità, oggi non tornerebbe in Italia anche se gli venisse offerta la stessa retribuzione. La sua visione della vita è cambiata. Non si tratta solo di denaro, ma di un modo di vivere che gli offre opportunità e una qualità di vita che in Italia non riusciva a trovare.
Il messaggio di Claudio è chiaro: non è mai troppo tardi per ricominciare. La sua storia è un invito a chiunque si senta bloccato o scoraggiato a prendere in mano la propria vita e a cercare nuove opportunità, indipendentemente dall’età. “Buttatevi!”, è il consiglio che offre a chi ha timore di intraprendere un nuovo cammino. La vita può riservare sorprese inaspettate, basta avere il coraggio di cercarle.