Milano: il Refettorio Ambrosiano celebra dieci anni di cibo, arte e design
Milano è da sempre un crocevia di culture, innovazioni e iniziative sociali. Tra i progetti più significativi che hanno preso vita nella città meneghina, spicca il Refettorio Ambrosiano, un luogo che, da dieci anni, rappresenta un faro di speranza e solidarietà per le persone in difficoltà. Fondato nel 2015, il Refettorio è il frutto di una riflessione profonda di Davide Rampello, già presidente della Triennale di Milano e direttore artistico della società Rampello & Partners, in collaborazione con lo chef stellato Massimo Bottura. L’idea è stata quella di creare uno spazio dove bellezza, dignità e cura si fondano, offrendo un’accoglienza calorosa a chi ne ha più bisogno.
La nascita del Refettorio si colloca in un contesto di grande fermento, coincidente con l’Expo 2015, il cui tema centrale era l’alimentazione sostenibile. La Diocesi di Milano e Caritas Ambrosiana hanno sostenuto questo progetto, il quale ha visto per la prima volta i mondi dell’alta cucina, dell’arte e del design unirsi a scopi solidali. La trasformazione di un vecchio teatro dismesso nel quartiere Greco in una mensa solidale ha rappresentato un esempio virtuoso di riconversione urbana, spingendo la comunità a riflettere sul significato di “cura” e “solidarietà”.
Per celebrare il decennale del Refettorio Ambrosiano, Davide e Daniele Rampello hanno curato e firmato il libro “Design della Cura” (De Ferrari Editore), il quale ripercorre la genesi e l’evoluzione del progetto. Il volume esplora tre concetti fondamentali:
Questi elementi si intrecciano in un discorso che invita a considerare l’altro con empatia, stimolando la comprensione e l’innovazione. Attraverso dialoghi con figure di spicco del mondo della ristorazione, del teatro e del design, il libro delinea come il principio della cura possa essere applicato in diversi ambiti.
Un esempio emblematico è quello dello chef Riccardo Camanini, che sottolinea come il “sentire” sia un’evoluzione dell’essere umano verso un’esistenza più armonica. Anche Giovanna Ferragamo, nell’intervista, evidenzia l’importanza del rispetto, un valore essenziale per vivere in serenità. L’attore Saul Nanni, invece, parla di come la cura sia intrinseca nel suo lavoro, riflettendo l’attenzione e la dedizione necessarie per interpretare un personaggio.
Il Refettorio Ambrosiano, in questo contesto, non è solo un luogo dove si distribuiscono pasti, ma un ambiente che promuove l’accoglienza e la dignità. Gli spazi sono stati progettati per offrire un’accoglienza calorosa e stimolante. Qui, i 13 tavoli e la boiserie sono realizzati da alcuni dei più noti designer e architetti italiani, come Mario Bellini, Antonio Citterio e Michele De Lucchi, utilizzando legno di faggio di Riva 1920. Questo non è solo un dettaglio estetico, ma un messaggio forte: anche in luoghi di bisogno, la bellezza ha un ruolo fondamentale.
A rendere l’atmosfera ancora più speciale, le opere d’arte di artisti come Carlo Benvenuto, Enzo Cucchi, e Maurizio Nannucci adornano gli spazi, trasformando il Refettorio in un esempio concreto di come l’arte e la cultura possano contribuire a migliorare la vita delle persone. Ogni dettaglio è pensato per testimoniare che la qualità della vita non è solo una questione di beni materiali, ma anche di esperienze estetiche e relazionali.
Fin dalla sua apertura, il Refettorio ha visto la partecipazione dei migliori chef del mondo, che preparano piatti utilizzando eccedenze alimentari. Questa pratica non solo combatte lo spreco, ma dimostra come ciò che sembra destinato a essere gettato via possa essere trasformato in opere culinarie straordinarie, capaci di sorprendere e deliziare i sensi.
Il Refettorio Ambrosiano è dunque un progetto in continua evoluzione, un laboratorio di idee e pratiche che mira a sensibilizzare la comunità su tematiche importanti come la solidarietà e la sostenibilità. In questo luogo, la cura non è solo un atto di generosità, ma un vero e proprio design della vita, dove ogni gesto, ogni piatto e ogni opera d’arte racconta una storia di umanità e bellezza.