
Foligno trema: scossa di magnitudo 3.5 costringe alla chiusura delle scuole
Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 2023, i residenti di Foligno, una cittadina della provincia di Perugia, hanno vissuto un momento di grande apprensione a causa di una scossa di terremoto di magnitudo 3.5. L’evento sismico, registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) alle 1:55, ha avuto epicentro a soli 2 chilometri dalla città e a una profondità di circa 10 chilometri. La scossa è stata accompagnata da un forte boato, contribuendo a spaventare la popolazione.
Fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o cose, un aspetto positivo considerando le varie scosse che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni, in particolare nelle regioni appenniniche, dove la sismicità è relativamente elevata. I cittadini di Foligno e dei comuni limitrofi, come Spello, Trevi e Montefalco, hanno avvertito chiaramente il terremoto, come dimostrano i numerosi commenti sui social media, dove molti hanno condiviso la loro esperienza e le loro emozioni.
Chiusura delle scuole e misure di sicurezza
A seguito dell’evento, il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, ha prontamente deciso di chiudere le scuole della città. Questo provvedimento è stato adottato per garantire la sicurezza degli studenti e consentire l’attivazione delle procedure di sopralluogo per verificare l’integrità delle strutture scolastiche. Il messaggio del sindaco è stato chiaro e tempestivo, pubblicato su Facebook per assicurare ai cittadini che la sicurezza era la priorità assoluta.
Anche il comune di Spello ha seguito l’esempio, chiudendo le scuole di ogni ordine e grado, inclusi gli asili nido, in accordo con l’Istituzione scolastica e dopo aver consultato il Centro di Protezione Civile regionale. Simili misure sono state adottate anche a Trevi e Montefalco, dove le autorità locali hanno ritenuto prudente evitare di mettere a rischio gli studenti e il personale scolastico.
Rilevamenti e reazioni della Protezione Civile
Secondo una nota rilasciata dalla Protezione Civile della Regione Umbria, l’accelerometro posizionato presso il Centro regionale di protezione civile ha registrato un’accelerazione al suolo (PGA) di 127,21, un valore che rappresenta il massimo registrato nella zona. È interessante notare che i valori rilevati da altri strumenti prossimi all’epicentro sono risultati dimezzati, a conferma della variabilità degli effetti sismici in base alla localizzazione. Fortunatamente, nelle ore successive alla scossa non si sono verificate repliche, contribuendo a tranquillizzare la popolazione.
La Protezione Civile Regionale ha attivato immediatamente il personale di sala operativa per gestire le richieste di informazioni e rassicurare i cittadini. Sono pervenute circa una decina di chiamate da privati, ma nessuna segnalazione di danni. Le autorità hanno contattato i sindaci di Spello, Trevi e Montefalco per raccogliere informazioni sulla situazione e verificare eventuali danni a strutture pubbliche o private. Anche in questo caso, tutti i sindaci hanno confermato di aver avvertito la scossa, ma di non avere nulla da segnalare riguardo a danni.
Situazione attuale e preparazione della comunità
Il comando dei Vigili del Fuoco ha confermato di non aver ricevuto richieste di sopralluoghi per danni, un buon segnale in termini di sicurezza e stabilità delle strutture nella zona colpita. La Protezione Civile Regionale ha ribadito la sua disponibilità a supportare i comuni, invitando i cittadini a segnalare eventuali necessità. In caso di emergenze, è stato ricordato il numero unico di soccorso 112, che può essere contattato per qualsiasi esigenza.
La scossa di Foligno ha riacceso l’attenzione sulla sismicità dell’Umbria, una regione che, nonostante la sua bellezza e il suo patrimonio culturale, ha una storia di eventi sismici significativi. La comunità locale ha dimostrato un forte senso di responsabilità e preparazione, rispondendo prontamente alle circostanze e garantendo la sicurezza dei propri cittadini. La chiusura delle scuole, sebbene possa sembrare una misura drastica, è stata vista come una precauzione necessaria in un contesto in cui il benessere della popolazione è la priorità assoluta.