
Angelo De Donatis: il cardinale che guiderà la messa delle Ceneri al posto di papa Francesco
Papa Francesco si trova attualmente in ospedale, e per questo motivo la celebrazione della liturgia del mercoledì delle Ceneri, che segna l’inizio della Quaresima, sarà officiata in Vaticano dal cardinale Angelo De Donatis, uno dei più fidati collaboratori del Pontefice e attuale penitenziere maggiore. Questo evento segna non solo un momento di grande significato spirituale, ma anche un riconoscimento del ruolo di De Donatis all’interno della Chiesa cattolica.
La vita e la carriera di Angelo De Donatis
Angelo De Donatis è nato nel 1954 a Casarano, un comune della provincia di Lecce, in Puglia. Dopo aver completato gli studi ecclesiastici, è stato ordinato sacerdote nel 1980. Tre anni dopo, nel 1983, si è incardinato nella diocesi di Roma, dove ha iniziato una carriera ecclesiastica che lo ha portato a ricoprire ruoli di crescente responsabilità all’interno della Curia romana. La sua permanenza a Roma è stata caratterizzata da un impegno costante nella vita pastorale e nella formazione spirituale dei fedeli, segnando la sua presenza in vari ambiti della vita ecclesiale.
De Donatis ha iniziato a lavorare in Vaticano nel 1989, e attraverso una serie di incarichi significativi ha costruito una carriera solida e rispettata. Nel 2017, Papa Francesco lo ha nominato vicario per la Diocesi di Roma, oltre a conferirgli il titolo di arciprete della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano. Questo prestigioso incarico non solo ha sottolineato la sua vicinanza al Papa, ma ha anche evidenziato l’importanza del suo ruolo nella gestione delle questioni ecclesiali a Roma.
La nomina a cardinale e penitenziere maggiore
Nel 2018, De Donatis è stato elevato al rango di cardinale, un segno tangibile della fiducia che Papa Francesco ripone in lui. La sua nomina come cardinale è stata accompagnata da una serie di incarichi che hanno messo in evidenza il suo profondo impegno nel ministero della Chiesa. Un passo importante nella sua carriera è stata la sua nomina a penitenziere maggiore, avvenuta il 6 aprile 2024. Questo ruolo lo colloca al vertice della Penitenzieria Apostolica, uno dei più antichi tribunali della Curia romana, con origini che risalgono al 1100.
La Penitenzieria Apostolica è responsabile di questioni legate al foro interno e alle indulgenze. Le sue competenze includono la concessione di:
- Assoluzioni dalle censure
- Dispense
- Commutazioni
- Sanazioni
- Varie altre grazie
Negli ultimi anni, Papa Francesco ha apportato modifiche significative alle regole di funzionamento di questa istituzione, come evidenziato nella Costituzione apostolica “Praedicate Evangelium”, promulgata il 19 marzo 2022. Queste riforme hanno cercato di rendere la Chiesa più accessibile e di rispondere alle esigenze dei fedeli in un contesto di crescente complessità sociale e culturale.
Controversie e sfide
Tuttavia, il percorso di De Donatis non è stato privo di controversie. La sua rimozione dal ruolo di vicario del Papa a Roma ha suscitato notevoli discussioni all’interno degli ambienti curiali. Molti hanno interpretato questo cambiamento come un siluramento piuttosto che un normale avvicendamento, dato che il ruolo di penitenziere maggiore, pur essendo prestigioso, non ha lo stesso peso politico del vicariato.
Un aspetto che ha influito sulla decisione del Papa è stato il legame di De Donatis con padre Ivan Rupnik, un artista gesuita espulso dall’ordine nel 2023 a causa di accuse di violenze da parte di diverse suore. La posizione di De Donatis, che è stata interpretata come una difesa di Rupnik, ha generato un vespaio di polemiche e ha contribuito a mettere in discussione la sua leadership all’interno del vicariato di Roma. Tale situazione ha evidenziato le sfide interne che la Chiesa cattolica deve affrontare, inclusa la necessità di affrontare con urgenza le questioni di abuso e di responsabilità all’interno del clero.
Il ruolo attuale di De Donatis
Oggi, in qualità di penitenziere maggiore, De Donatis è chiamato a svolgere un ruolo cruciale non solo nella gestione delle questioni penitenziali, ma anche nel promuovere una cultura di responsabilità e trasparenza all’interno della Chiesa. La sua esperienza e il suo legame con il Papa lo pongono in una posizione unica per contribuire a plasmare il futuro della Chiesa in un periodo di profonda trasformazione.
La celebrazione della messa delle Ceneri in Vaticano, presieduta da De Donatis, rappresenta non solo un momento di preghiera e riflessione per la comunità cattolica, ma anche un’opportunità per il cardinale di riaffermare il suo impegno verso i valori fondamentali del cristianesimo, in un contesto che richiede sempre più attenzione e cura nei confronti dei più vulnerabili. La sua presenza alla messa delle Ceneri sarà un segnale di continuità e di speranza per molti credenti, ma anche un momento di grande responsabilità in un periodo di sfide ecclesiali.