Aggressione a Lanzarote: Salvatore Sinagra pestato da un solo aggressore, parla l’avvocata con tre testimoni

La tragica vicenda di Salvatore Sinagra, un giovane di 30 anni originario di Favignana, ha scosso la comunità italiana e non solo, dopo che è stato vittima di un’aggressione brutale a Lanzarote, nelle Isole Canarie. Attualmente, Salvatore si trova in condizioni gravissime all’ospedale universitario Doctor Negrin di Las Palmas di Gran Canaria, dove i medici stanno lottando per salvargli la vita.

I dettagli dell’aggressione

L’aggressione è avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 gennaio, davanti al locale Sin Nombre a Playa del Carmen, un’area nota per la sua vita notturna. Secondo quanto riportato dall’avvocata Donatella Buscaino, legale della famiglia Sinagra, il giovane è in coma farmacologico e il suo risveglio potrebbe rivelare danni permanenti, di cui non si conosce ancora l’entità.

Il principale sospettato dell’aggressione è un uomo di 25 anni, residente alle Canarie e noto alle forze dell’ordine per precedenti penali, tra cui un’aggressione avvenuta solo un mese fa. Dopo essere stato arrestato dalla Guardia Civil, ha confessato di aver colpito Salvatore, ma ha rivelato poche informazioni sul movente, affermando solamente di fare uso abituale di cocaina. Questa mancanza di motivazioni ha aggiunto confusione e angoscia tra i familiari e gli amici di Salvatore, che lo descrivono come un giovane socievole e pacifico.

Testimonianze e indagini

Le testimonianze di tre persone presenti la sera dell’aggressione si sono rivelate fondamentali per le indagini. Secondo quanto riportato, Salvatore stava cercando di placare l’agitazione del sospettato, offrendogli da bere, prima che quest’ultimo lo seguisse all’esterno del locale per aggredirlo. La brutalità dell’attacco ha lasciato il giovane con un cranio gravemente danneggiato, come denunciato dal padre, Andrea Sinagra, il quale ha espresso la sua preoccupazione per la sicurezza di altri cittadini, chiedendo che l’aggressore rimanga in carcere.

La richiesta di giustizia

Il padre di Salvatore ha condiviso la sua angoscia sui social media, esprimendo il desiderio di giustizia per il figlio e sollecitando chiunque avesse informazioni sulla serata dell’aggressione a farsi avanti. “Mio figlio merita giustizia e quell’uomo deve restare in carcere,” ha affermato Andrea. Le immagini delle telecamere di sicurezza del locale hanno fornito ulteriore supporto alle indagini, contribuendo a ricostruire la dinamica di quanto accaduto.

Salvatore Sinagra ha trascorso cinque anni gestendo un caffè a Lanzarote, un’attività che gli aveva permesso di integrarsi nella comunità locale. Era tornato a Favignana per avviare un nuovo progetto imprenditoriale che avrebbe dovuto affiancare il bed and breakfast della madre, un sogno che ora appare in pericolo. I suoi familiari sono a fianco di Salvatore in ospedale, sperando in un miracolo e nel suo risveglio che, al momento, è ostacolato dalla sua condizione di agitazione.

Un grido d’allerta

Il caso ha attirato l’attenzione dei media e delle autorità, non solo per la brutalità dell’aggressione, ma anche per il contesto sociale delle Isole Canarie, dove il fenomeno della violenza giovanile è in aumento. Questo episodio ha riacceso il dibattito su come le istituzioni siano in grado di garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti, specialmente nelle zone più frequentate della vita notturna.

Le indagini proseguono, e le autorità locali si stanno adoperando per assicurare che venga fatta giustizia. Gli avvocati della famiglia stanno monitorando da vicino la situazione legale del sospettato, mentre l’opinione pubblica si mobilita per sostenere la causa di Salvatore Sinagra. La sua storia è diventata un simbolo della lotta contro la violenza ingiustificata e della necessità di rimanere uniti come comunità per prevenire simili tragedie in futuro.

In un mondo dove le aggressioni e la violenza sembrano diventare sempre più comuni, la vicenda di Salvatore Sinagra rappresenta un grido d’allerta per tutti. La speranza è che, attraverso la giustizia e il supporto della comunità, il giovane possa un giorno riavere la sua vita e realizzare i suoi sogni, mentre i suoi familiari continuano a combattere per la verità e per la sicurezza di tutti.

Cosima Simi

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